Chiuso su tre lati dai monti Ciaurlec, Rossa e Pala e aperto sul quarto verso la grande pianura friulana, l’Altopiano di Pradis è un contenitore di storie che nei millenni si sono consumate all’interno delle sue tante grotte.

Oggi, grazie alla possibilità di indagare più siti stratificati in continuità fra loro, l’Altopiano di Pradis sta costruendo un nuovo patrimonio archeologico.
Dopo le ricerche degli anni ’70 alle Grotte Verdi, nuove scoperte sono state effettuate alla Grotta del Clusantin e alla Grotta del Rio Secco. Dal punto di vista scientifico, la ricerca sullo scavo di depositi ha testimoniato la frequentazione del territorio da parte dell’Homo Sapiens in diversi momenti del Paleolitico soprattutto tra 14.000 e10.000 anni fa, quando i cacciatori risalivano la montagna per la caccia estiva alcervo e allo stambecco. Mentre la Grotta del Rio Secco ha prodotto testimonianze risalenti agli ultimi Uomini di Neandertal che, tra 48.000 e 43.000 anni fa, frequentavano l'Altopiano di Pradis. L'eccezionalità dei ritrovamenti sta nell'essere la prima volta che in Provincia di Pordenone vengono individuate le tracce dei nostri ultimi cugini scomparsi, e nel disporre di un'ampia testimonianza della caccia all'orso, cosa rarissima in tutto il continente europeo.