In ogni borgata di Clauzetto, lungo le strade e i sentieri di montagna, sono presenti numerosi elementi della religiosità quali crocifissi, edicole, anconette e piccoli capitelli dove sostare in segno di preghiera. Essi sono simbolo della spiritualità, ma vogliono rendere omaggio anche alla bravura e alla maestria degli artigiani del territorio, che realizzavano delle vere e proprie opere d’arte.
La
Parrocchiale di San Giacomo, eretta tra il XIII e il XIV secolo, si raggiunge percorrendo una scalinata di novantotto gradini, raggiungendo il punto più alto del “Balcone del Friuli”. Da qui il panorama spettacolare comprende la vista della borgata di Triviat e della pianura del Tagliamento.
La pianta della chiesa è a tre navate sorrette da colonne lapidee. Gli elementi interni della religiosità dallo stile barocco, sono ricchi di decorazioni e presentano dettagli e fregi minuziosamente curati. L’Altare Maggiore e i sei altari laterali in marmo, così come i due angeli dell’Altare, sono stati realizzati dai Peschiutta di Gemona. Gli altari di San Giacomo e San Giovanni Battista del 1774 sono opera di Giuseppe Mattiussi, mentre quello di Sant’Antonio da Padova del 1779 è stato realizzato da Giovanni Comuzzo da Gemona.
A partire dal XVIII secolo la parrocchiale divenne meta di pellegrinaggi per adorare la reliquia del Preziosissimo Sangue, donata in segno di gratitudine ad un tale Cescutti da parte dell’ ambasciatore a Costantinopoli; nel 1755 la reliquia contenente le gocce del Sangue di Cristo venne autenticata dal patriarca di Venezia Lodovico III Foscari. L’ambito storico fu molto importante per Clauzetto, che determinó la propria supremazia nella Pieve. Nel 1757 venne istituito il rito del Preziosissimo Sangue, la cui energia era in grado di cacciare il demonio dagli spiritaz, persone affette da possessioni demoniache che giungevano al Santuario per esserne liberati. Clauzetto per questo motivo venne chiamato “paese degli spiriti”, ricordando che questi erano tutti forestieri. Nel 1773 il Papa Clemente XIV concesse l’indulgenza plenaria ai pellegrini in visita alla parrocchiale: nacque la solennità del Perdon Grant, la domenica dopo la festa dell’Ascensione. La prima domenica di luglio di celebra la festa del Perdon Piccolo, istituita dopo il riconoscimento di Santuario privilegiato da parte di Papa Pio IX.
Dalla Parrocchiale di San Giacomo, lungo la strada verso Pradis di Sopra, sulla sinistra un’insegna conduce il visitatore ad un’altura dove è situata la
Chiesa di San Martino d’Asio, luogo di culto che parla della memoria dei comuni di Clauzetto e Vito d’Asio.
Grazie ad un importante studio iniziato nel 1990 da parte dell’Università di Udine per il corso di “Archeologia medievale”, improntato a chiarire la realtà antropologica di Cimiteri di epoca medievale, è stato possibile attuare dei cicli di scavi che hanno portato a scoperte interessanti riguardanti la Chiesa.
Dagli scavi effettuati nel 1990-1991 si sono scoperte le tracce di precedenti edificazioni (almeno quattro), probabilmente la prima avvenuta nel X secolo; i continui ampliamenti erano presumibilmente dovuti alla necessità di ulteriore spazio all’interno della chiesa, per poter accogliere la popolazione che in quei periodi era in continua crescita. Il ritrovamento di sepolture rinvenute attorno alla chiesa, proprio nella zona delle vecchie mura, fa intuire che lì vi era stato collocato il Cimitero.
La chiesa attualmente visitabile è stata ristrutturata con il terremoto del 1976, ma l’originale venne innalzata nel 1503 con Gregorio di Zegliacco e la famiglia Savorgnan, che fecero demolire le antiche mura per erigere le nuove. La Pieve presenta un campanile a vela collocato al centro della facciata principale; il porticato è costituito da archi a tutto sesto in pietra. L’interno esente da navate presenta un presbiterio a volte costolonate. Vi sono tre altari: quello centrale del Pilacorte e quelli laterali dedicati alla Madonna e a San Martino. Sull’altare è riportato l’affresco dell’episodio di “San Martino e il Povero”.
La particolarità dell’Altare maggiore del Pilacorte, realizzato tra il 1525 e il 1528, è data dal materiale lapideo, elemento inusuale per la scultura rinascimentale friulana, che invece optava per l’opera d’arte in legno. Il motivo per cui l’altare venne fatto dorare nel 1563 sta probabilmente nel fatto che si voleva la somiglianza ad un altare ligneo. Nel riquadro superiore dell’altare è raffigurato l’episodio della Crocifissione di Nostro Signore, mentre le altre scene riguardano Santa Margherita, Santa Caterina e Giovanni Evangelista, nella parte centrale la Natività e a destra i santi Michele Arcangelo e Nicoló. Nella parte sottostante sono raffigurati San Martino e il Povero, al centro la Madonna col Bambino e a destra San Giacomo e Maria Maddalena. Nella chiesa vi sono inoltre la tela di San Rocco del 1576, capolavoro di Giacomo Secante, e l’altare ligneo di Girolamo Comuzzo.
Di recente l’Associazione Musicale Antiqua ha scelto come sala di incisione discografica la Pieve, ideale a livello acustico per accogliere musica operistica.
Oltre alle principali Chiese sopra descritte, Clauzetto possiede inoltre Chiese minori, a cui i paesani sono devoti: la Parrocchiale di Pradis di Sotto, la chiesetta di Pradis di Sopra, la chiesetta dell’Angelo Custode che protegge gli abitanti di Celante, che con i loro affreschi e dipinti presenti negli interni sono parte fondamentale della memoria di Clauzetto.